Metro

Canzone di cinque stanze di dodici versi, endecasillabi e settenari. Schema: A, a, B; A, a, b; c, c, D; e, e, D.

PARAFRASI

I strofa:

Amando in modo puro (di fin’amor) e con speranza,

Amore mi concesse, più di quanto meritassi,

la fiducia di una grande gioia,

la quale mi elevò profondamente nell’amore

dal cui ricordo il mio cuore non si allontana mai;

io non potrei dividere, nonostante tutta la mia volontà,

dalla sua immagine che mi è impressa nel cuore,

anche se io mi dipartissi da lei fisicamente

per causa della morte amara, crudele e violenta.

II strofa:

La morte mi è amara, da quando l’amore

mi ha mutato in amarezza,

poiché ha punito senza pensarci

la sublime stella del mattino

senza mai nessuna colpa,

grazie alla quale credevo di salvarmi;

la morte prematura è arrivata,

poiché non aspetta il termine naturale

di colei nella quale la natura

ha riposto ogni buona maniera,

eccetto per il termine della morte fisica.

III strofa:

A causa di tale fine mi compiango e mi dolgo,

perdo gioia e mi consumo,

quando mi ricordo della leggiadria

di colei che sono solito amare e servire:

di ciò io non voglio vivere,

ma lasciare che l’anima abbandoni il mio corpo,

e farei ciò che io dico, se non fosse che ciò

piacerebbe al mio nemico (cioè la morte),

che mi ha tolto madonna,

cioè la morte feroce,

che non guarda chi colpisce,

per lei che può uccidere io morirei.

IV strofa:

Io non la posso uccidere né vendicarmi a mio piacere,

se non darmi conforto e buona disposizione d’anima

e benché non mi sia gradita alcuna consolazione,

mi conforto soltanto per il fatto che vivo nel dolore:

dunque vivendo, io mi vendico del mio danno

servendo Amore, al quale la morte fa guerra,

e lui servirò finché vivrò:

mentre sono in suo dominio, il ricordo continuerà a stringermi.

V strofa:

Il ricordo mi stringe in suo potere,

chiedendo pietà ad Amore, affinché mi venga in aiuto

e verso il quale mi prostro.

Mi sia favorevole Amore, al quale non vengo meno,

ma senza speranza, servendo lui, continuo ad alimentare la gioia, purificandomi.

Mi dia qualche speranza,

ma di colei di cui mi ricordo,

non voglio dimenticare (ricordarmi di meno) a causa della morte,

di colei nella quale la sorte ha disposto tutte le bellezze

e senza la quale Amore non può risiedere in me.