Io m'aggio posto in core Dio servire
1.27
(IBAT 27.27)
Io1 m’aggio posto in core a Dio servire,
com’io2 potesse gire in paradiso,
al santo loco3, c’aggio audito dire,
o’ si mantien4 sollazo, gioco e riso.
Sanza mia donna non vi voria5 gire6,
quella ch’à blonda testa e claro viso,
che sanza lei non poteria gaudere,
estando7 da la mia donna diviso8.
Ma no lo dico a tale intendimento
perch’io pecato ci vellesse fare,
se non9 veder lo suo bel portamento
e lo bel viso e ’l morbido10 sguardare:
che ’l mi11 teria in gran consolamento12
veggendo la mia donna in ghiora13 stare.
1
.
.
4
.
.
.
8
.
.
11
.
.
14
:
1. Io: “io/eo” esordio forse inaugurato dallo stesso Giacomo. 2. com’: “Per che, in modo che”. 3. al santo loco: il paradiso. 4. o’: “dove”; si mantien: “si ha, c’è”. 5. voria: condizionale siciliano. 6. gire: “andare”. 7. estando: “essendo”. 8. diviso: “separato”. 9. se non: “ma solo per”. 10. morbido: “delicato, soave”. 11. ’l mi: ordine arcaico dei pronomi personali. 12. consolamento: “poiché mi sarebbe di gran consolazione”. 13. ghiora: “la gloria del paradiso”. |