Metro
Canzone di cinque stanze di diciannove versi, endecasillabi e settenari. La fronte è bipartita (in piedi speculari a rima invertita), la concatenatio è formata dalla coppia endecasillabo/settenario. La combinatio finale è preceduta da un distico a rima baciata. Eccetto l’ultima, tutte le strofe sono capfinidas. Schema: A, b, b, A; B, a, a, B; b, c, c, D, e, d, e, f, f, g, G.
Molte le rime ricche, notevole la rima derivativa del v. 59 “porto” legata a “sporto” del v. 62 e a “diporto” del v. 65 e quella equivoca “sete” ai vv- 51-53.
Di stile proprio del trobar clus – opppure “petroso” – le rime in “anca”: “arranca” (v. 40), “manca” (v. 41), “abranca” (v. 43), “stanca” (v. 46).
PARAFRASI
I strofa:
Benché l’acqua a causa del fuoco perda la sua grande freddezza, non cambierebbe condizione se non vi stesse in mezzo un recipiente, anzi avverrebbe senza lunga attesa che il fuoco si spegnerebbe o che l’acqua si asciugasse: ma grazie all’elemento intermedio si conservano l’una e l’altro.
Nello stesso modo, o nobile essere, Amore ha mostrato la sua qualità ardente in me, che senza amore ero acqua fredda e ghiacciata: ma Amore mi ha acceso della fiamma che mi avvolge, in modo che io sarei consumato se voi, donna superiore, non foste qui intermediaria fra me e l’Amore che fa nascere il fuoco dalla neve.
II strofa:
Chi non sente il calore d’amore si può definire simile alla neve: benché sia vivo, non si sa rallegrare. L’amore è un’energia bruciante, che non si può vedere, ma si fa sentire solo attraverso i sospiri in colui che è innamorato: così, donna da onorare, il mio intenso sospirare vi potrebbe rendere certa della fiamma d’amore dalla quale io sono avvolto. Ma non so come io resisto, a tal punto l’amore mi ha catturato e rapito; ma mi sembra di essere sicuro che molti altri innamorati tutti quanti furono perduti a morte per amore, poiché non amarono quanto me né altrettanto intensamente.
III strofa:
Io vi amo a tal punto che mille volte in un’ora mi si strappa lo spirito che viene meno, oh donna, pensando alle vostre bellezze; e il desiderio che provo e mi afferra il cuore, accresce in me la voglia di voi, mi mette in tumulto ogni pensiero senza tregua. Oh, gioiello colorato e bianco del mio amore, la speranza mi tiene in vita, e anche se io soffro, non posso morire: poiché, finché siete viva, io non potrei mancare, per quanto fame e sete tormentino il mio corpo; infatti, basta solo osservare la vostra persona amorosa, che io dimentico la morte; tale forza essa mi dà.
IV strofa:
Io non credo che l’anima che ho sia più quella che avevo (un tempo), perché io sarei ormai morto, tanta sofferenza ho provato di continuo: l’anima che ho, grazie alla quale io mi muovo, credo che sia la vostra, la quale stia nel mio petto e abiti con me in gran diletto. Ebbene, mi sono reso conto con sicurezza, quando mi allontanai da voi, concentrandomi sul vostro amabile viso, puro e luminoso, che allora i vostri occhi piacenti raddoppiarono la mia personalità, visto che essi mi si fissarono dentro e di nascosto mi diedero un’anima innamorata, la quale mi fa amare assai più di quanto amò chiunque altro, come mi è evidente.
V strofa
I sapienti affermano che la calamita non potrebbe attrarre il ferro con il suo potere se non perché lo consenta l’aria posta in mezzo. Benché la calamita sia una pietra, le altre pietre non sono per nulla altrettanto capaci di attrarre (il ferro) perché non hanno tale potere. Allo stesso modo, o mia signora, l’Amore si è accorto che non mi avrebbe potuto trarre a sé se non fosse avvenuto per mezzo vostro; e infatti vi sono molte donne, ma nessuna attraverso cui io mi sarei potuto mai muovere, se non grazie a voi, oh bella, nella quale stanno per certo la forza e il potere. Dunque, prego Amore di aiutarmi.