La casa in Sicilia nel medioevo

     Nella cultura dell’Italia meridionale, l’eredità araba ha trovato un lascito formidabile assicurato dalla costituzione dello Stato normanno concentrato su Palermo. L’aristocrazia militare ha conquistato l’Italia del Sud e la monarchia degli Altavilla l’ha unificata; essa inoltre aveva bisogno dell’aiuto di una burocrazia formata da una parte da musulmani convertiti ma anche e soprattutto da cristiani, greci di religione e greci o arabi di lingua e di cultura. Questi cristiani locali hanno formato una aristocrazia civile stretta, presto unificata dai matrimoni con gli immigrati francesi. La fusione tra queste due aristocrazie ha contribuito ad affermare il prestigio di un modo di vivere, di vestirsi di abitare.

     La tipologia di casa di questo periodo è orizzontale. La posizione orizzontale della casa permette di dividere e separare degli spazi funzionali.

     Fino alla fine del medioevo questa orizzontalità ha profondamente marcato il fondaco, composto da una serie di moduli giustapposti attorno a una vasta corte, che ospita da una parte gli animali, Dall’altra le camere. Vi era una sola porta e nessuna finestra all’esterno; questa struttura chiusa e difensiva, adatta a sorvegliare, permetteva l’adozione del fondaco nelle campagne abbandonate. Questo diventerà il centro del latifondo, centro che raccoglie i mercanti venuti per vendere e comprare o i lavoratori occasionali.

     Nella casa medievale la disposizione dei mobili deriva dalla lunga predominanza araba la quale utilizzava mobili in tessuto. È possibile trovarvi tappeti stuoie per sedersi, cuscini, tovaglie di seta utilizzate per la tavola o come tappeti.

     La descrizione di questo stile di vita comprende sia il bagno e il giardino; La Sicilia, durante tutto il medioevo, rimane male equipaggiata nell’apporto di acqua domestica; la sala da bagno è attestata solo dal 1202 e nelle case nobili.