L'urbanesimo
L’abitazione romana della Sicilia medievale è inscritta in un’organizzazione di tipo urbano. La stessa tipologia urbana divideva un insieme di strade sia commerciali che non, le quali sfociavano nella “piazza”.
Il paesaggio urbano è costituito da tre elementi: delle alte facciate, accentuate da cornici spesse, Con finestre aperte e larghe al piano, come nella tradizione della casa romana. Un terzo elemento che viene impiantato sul pubblico dominio è il “fondaco”.
La casa d’abitazione è divenuta ormai una casa a vari piani e la regolamentazione viaria mostra il fatto che venisse costruita di pietra su delle profonde fondazioni.
Il cambiamento del tipo di abitazione in Sicilia, nel corso del tredicesimo secolo, ha trascinato con sé la divisione tra luogo di lavoro e abitazione per la gran parte dei siciliani e la divisione dentro l’abitato delle donne.
La scelta della monarchia è quella di imporre l’abbandono della precarietà del casale in favore la sicurezza e la comodità dei grandi borghi, nei quali fiorivano mercati, macellerie, forni, confraternite e conventi i quali assicuravano un inquadramento religioso.
Il borgo arroccato e chiuso in se stesso è circondato da mura possenti. In esso si concentra l’abitato; in effetti è molto lontano rispetto alla masseria, la quale spesso era ottenuta in affitto. Rispetto All’assetto urbano del passato, la piazza offre un insieme di botteghe omogenee e aperte e sulla via principale da grandi finestre, spesso venivano circondate da un portico a colonne.
La coesistenza di questi due tipi indica l’unione di due tipi diversi di urbanesimo, il primo a maglie più larghe fondate sulla corte, l’altro con una funzione principalmente mercantile.